sabato 14 maggio 2016

A CHE SERVONO LE PAROLE


_STUDIANDO LE PAROLE SI COMPRENDE MEGLIO LA SOCIETA’_

Sono convintissimo di questa mia affermazione. Voglio farvi tre esempi, le tre parole sulle quali mi soffermerò sono un qualcosa, problematiche, midia”.

Cominciamo dalla prima. Chi usa la frasettina “un qualcosa” per dire “qualcosa” usa una ridondanza, dire è “qualcosa di buono”, è molto meglio che dire un qualcosa di buono” insomma l’articolo “un” non c’entra una beneamata mazza.  “Un qualcosa” è una ridondanza, quindi  è inutile e poco elegante sia il pensarla che il pronunziarla.. 

Il termine problematiche è termine abusatissimo. Problematiche viene da “problematico” che è un aggettivo. Dire “la situazione è problematica” va benissimo. Dire “le problematiche della categoria… ”  è ridicolo, non vedete come suona meglio “i problemi della categoria…”  ?

Sulla terza parola divento furibondo. “Media” è una nobilissima parola latina. Viene da “medium” il cui plurale è, appunto, “media”. Che cazzo c’entra fare il plurale di una parola latina usando le regole della lingua inglese, e cioè “midia”?

Magari scandalizzerò qualcuno ma sono convintissimo che sia il caso di stare molto attenti e quindi di non fidarsi di chiunque usi queste tre parole: un qualcosa, problematiche, midia”. Se poi sono i giornalisti o i politici ad usarle, la situazione è molto molto grave e molto molto seria.  franz falanga

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