sabato 23 aprile 2016

UNA BELLISSIMA STORIA VERA


 

UNA BELLISSIMA STORIA VERA

Correva l’’anno 1955 quando a Bari, al Teatro Piccinni,  venne Louis Armstrong and Al Stars. In quel periodo a Bari i grandi amatori di musica  jazz si potevano contare agevolmente, oltre tutto ci conoscevamo tutti. Eravamo circa centocinquanta ragazzi.  Appena Armstrong arrivò a Bari Tonino Antonelli ed io andammo a trovare Armstrong all’Hotel Oriente e lo invitammo a girare un po’ per la città. Tonino Antonelli aveva trafugato la Fiat 1400 al papà e con quella macchina, facendo un figurone, lo portammo a Torre a Mare, un delizioso luogo sul mare a sud di Bari. Eravamo emozionatissimi, non sapevamo che cosa dirgli, fortunatamente Tonino conosceva l’inglese alla perfezione e riuscì ad imbastire qualche frase ben detta. Ricordo benissimo che gli facemmo mangiare delle squisite focaccine che acquistammo da un venditore ambulante. In quei tempi questi venditori giravano per il territorio vendendo piccole focacce pugliesi di rara squisitezza.

Dopo di che riportammo Armstrong in albergo. Il giorno dopo Tonino era occupato ed io con una gran faccia di bronzo, senza conoscere una parola d’inglese  andai ad invitare il clarinettista Edmund Hall per fargli fare  un giretto a Bari.  Lui accettò e venne con la moglie, io non sapendo fare altro lo portai a spasso per il magnifico Lungomare. Quando finimmo e tornammo in albergo, trovai in portineria due biglietti di platea in prima fila che ci aveva lasciato Armstrong. Io e Tonino, godendo come pazzi, la sera vestiti  al meglio che potevamo andammo a sederci in platea in prima fila, in mezzo ad un silenzio formidabile. I centoquarantotto amici amanti della musica jazz, tutti rigorosamente in loggione, ci guardarono con ammirazione e con invidia per poi esplodere in un fragoroso applauso.

Ma non è finita qui. Si spensero le luci, si aprì il sipario di velluto rosso, allora non esisteva nessuna amplificazione, e gli All Stars apparvero in tutto il loro splendore, con accese solo le luci dalla ribalta. Il pezzo introduttivo fu questo:

https://youtu.be/AB4oiOi60Eo
Louis Armstrong / When It’s Sleepy
Time Down South 

Subito dopo il secondo brano fu “Dardanella” che fu suonato al clarinetto da Edmund Hall che, prima di suonare, si avvicinò alla ribalta, mi guardò sorridendo e mi disse “and now for you Frankie, Dardanella!”. Non dico altro.

https://youtu.be/1dVHRlduCV8
Edmund Hall / Dardanella

Concludo questa storia barese dicendo che qualche anno dopo ebbi l’immenso piacere di ascoltare al Petruzzelli Dio in terra: Earl “Fatha” Hines. Ascoltatevi questi altri due link con molta attenzione. Mi sono emozionato parecchio stamattina, ascoltando la mia vita.  Vi prego di notare le tonnellate di swing di Edmund Hall e di Earl Hines. Altri tempi. franz falanga   

https://youtu.be/0PpC3HDvujU
Earl “Fatha” Hines / Rosetta

https://youtu.be/UyXtW700vQ8
Earl “Fatha” Hines spiega le sue tecniche pianistiche
partendo dal ragtime   

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